Debora (senza acca)

Ditemi, vi prego, che è successo anche a voi: oggi ho parlato con una persona e non so chi sia!

Niente a che fare con le chiacchiere che si scambiano, annoiate, in coda allo sportello o in fila alla cassa del supermercato.

Io mi riferisco a una persona che ti punta da lontano, insistente. Non fai in tempo a verificare di essere nella traiettoria visiva di qualcuno dietro a te e di controllare di non aver la patta dei pantaloni aperta, che l’hai già ad un palmo dal naso: occhi sgranati, sorriso tirato, la testa incassata fra le spalle, braccia aperte come in preghiera. Anche i tuoi occhi strabuzzano e le spalle si alzano a difenderti. Di lì a poco si libera nell’aria uno stridente “macciaoo” che è come lo zigrinar di violini del film Lo squalo.

Quel suono fastidioso diventa la colonna sonora della carrellata che fai delle ipotetiche fototessere buttate alla rinfusa tra i ricordi…hai poco tempo per individuare quel viso ma niente. Non c’è. Il focoso abbraccio non è comunque in grado di asciugare il sudore ghiacciato che imperlina la tua fronte.

Ma chi diavolo è questa? mi faceva domande troppo specifiche per essere un errore mentre io rimanevo sul generico. Sorridevo perché era così entusiasta di questo “fortuito incontro” …con che cuore potevo dirle che avevo un vuoto cosmico e non avevo la più pallida idea di chi fosse?!

Ma più che altro: come poteva essere possibile? io ricordo il colore della mantellina per la pioggia della mia compagna d’asilo e non il viso di questa signora? incredibile!

Ma poi mi sono consolata ripensando al fatto che una decina di giorni fa ho incontrato un ex compagno di classe e lui, si, diciamocelo: se si parla di confusione… vince a mani basse!

Entrai in panetteria pronta a far chiacchiere con Laura che mi aspetta sempre sorridente al di là del bancone. La bottega, stranamente, quasi vuota…solo una figura nell’angolo in fondo. Mi accorsi di lui solo quando mi venne incontro masticando focaccia con cipolle e ripetendo “Debora?” Capii subito che voleva salutare me e avvicinandosi lo riconobbi: il nome mi è venuto in mente solo pochi giorni fa, ma eravamo in classe insieme, ne ero certa! Lo salutai e con garbo gli ricordai il mio nome.

“ah già, Elena …mi sono sbagliato… eri sempre con Debora e allora ho confuso i nomi”

L’arrivo di un altro cliente fece sì che, frettolosamente, presi il mio sacchetto e salutando uscii.

Ma ancora oggi mi chiedo …ma chi cavolo è Debora ? e poi …con o senza H ?

2 risposte a “Debora (senza acca)”

  1. 💟ahhhhh! Situazioni angoscianti.
    Quando capitano passo la notte a pensare: chi e????
    Comunque anche Elena con la H non è malaccio ( davanti o dietro????)

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